Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Asinio Pollione
Quomodo Maecenas vixerit: à propos du Mécène de Sénèque
la rivalità personale spinge S. a operare una studiata denigrazione su Mecenate, visibile tanto nella scelta deliberatamente orientata delle fonti quanto nelle strategie retoriche cui S. ricorre nell’esporle; S. criticava il ritiro di Mecenate, troppo precoce e pur sempre contaminato dalla vita di corte, osteggiava la sua adesione all’epicureismo e invidiava la sua immagine di consigliere di Augusto, a cui voleva sostituire la propria nei confronti di Nerone, che vedeva tuttavia destinata al fallimento
Séneca y el discurso filosófico
la riflessione di S. sulle stile letterario e sulla cultura del tempo è sempre subordinata a una trattazione di tipo morale; l’uso dell’eloquentia da parte del sapiente, come di ogni altro bene indifferente, è finalizzato al conseguimento del bene supremo; i libri rappresentano un mezzo di scarsa importanza nella preparazione filosofica, che deve maturare attraverso la familiarità con il maestro e la riflessione interiore; praecepta (parte parenetica) e decreta (parte dottrinale) costituiscono i fondamenti e la struttura del discorso filosofico; utilizzo di un avversario fittizio e ricorso frequente all’anafora
Mores ille, non verba composuit (Sen. ep. 100,2)
Analisi della lettera 100: contrapposizione fra stile oratorio, ornato e finalizzato al diletto dell’uditorio, e stile filosofico, essenziale, sincero e indirizzato esclusivamente al perfezionamento morale.
Seneca e Cicerone
Il giudizio di S. su Cicerone è molto variegato e cerca di uscire dallo stereotipo del modello dell’oratoria; analisi dell’uso dell’epistolario ciceroniano in S.; S. come aemulator di Cicerone; il significato di Cicerone nella storia della filosofia romana; le valutazioni di S. sullo stile di Cicerone; la complessiva lealtà ed obiettività del giudizio di S. è dimostrata anche dal riconoscimento delle diversità del progetto stilistico e letterario di Cicerone.